6/12/1942 (dal Diario di Nina)
Dedica del mio Diario
Il mio diario lo comincio con un po’ di ritardo. Lo scrivo con una gioia immensa. Sono fidanzata con un certo ragazzo molto buono, simpatico e si chiama G. Giuseppe - ed abita vicino a me, e i suoi genitori e i miei lo sanno (frase cancellata).
Voglio scrivere questo mio diario fino al mio Matrimonio o se capita qualche cosa lo scrivero fino alla mia morte. Per conto mio finora (parola cancellata) non lo vorrei lasciare perché le voglio troppo bene e altretanto ne vuole pure lui, ma non si sa mai cosa può capitare. Il mio diario lo scrivo nientemeno che con due anni passati di ritardo – e perciò voglio dire che prima litigavamo spesso ed era sempre per colpa mia, sarà stato sempre per gelosia – non perché andasse con altre ragazze ma con egli amici che a me non piacciono più. Perché (parola cancellata) Sebbene da bambina erano (parola cancellata) sono stati amici miei e adesso hanno preso una strada che a me non piace.
Chiudo la mia dedica con queste poche parole che scrissi e incomincio a scrivere giorno per giorno il mio breve riassunto.
Giovannina
Domenica 6-12-1942
Comincio la giornata piena di buonumore e (frase cancellata)
Stamane mi alzai molto allegra avevo ancora il buonumore di ieri sera dopo esser venuta fuori del cinema con il mio fidanzato, avevamo visto (Fedora) – Tutta la mattinata restai allega con mio fratello Guido cantando delle canzoni – Avevo appuntamento alle 1 e ¾ in calle col mio caro Bepi – fui pronta a quell’ora. Ad un tratto aprii la finestra e vidi il mio Bepi giocare la palla con un amico che a me non va; diedi un’occhiata a lui e poi al suo amico, Bepi mi guardò e mi fece cenno di venire fuori per andare via. Ma subito chiusi la finestra perché il mio cuore pareva che mi saltasse per aria. Restai molto male quasi tutta la giornata. Andai fuori mi vide molto seria e mi domandò subito cos’avevo, lui però l’aveva gia capito ma non fece caso di sapere nulla – Per la strada mi fece tutto un predicare cos’avevo e che son sempre quella che per una cosa da nulla faccio in smara, io non parlai mai – ma dopo un bel pezzo che stava zitto cominciò di nuovo, allora io le dissi “:basta, non ne voglio più sapere di te e ti lascio per sempre:”. Ebbene mi disse lui “fino a questa sera resterai con me e poi vedremo:” – Entrai al (Malibran) volevo a tutti i costi prendermi il biglietto io ma lui non ha voluto entrai in Platea mi pareva di svenire restai accanto a lui un bel pezzo ma poi cominciamo di nuovo fino a che venne l’ora di recarsi a casa – Per la strada era le solite chiacchere, però lui non voleva lasciarmi ed io invece lo volevo a tutti i costi. Si abbiamo fermato più di mezz’ora lui mi giurava che restava sempre con me faceva quello che io voglio ubbidirà tutto quello che vorrò, io lo (parola cancellata) volevo subito a fare la pace ma con la testa dicevo sempre di no - Ma infine non ne potei più le dissi ascolta Bepi: e l’ultima volta che io faccio Bene (parola cancellata) la pace con te ma ad un patto che fra gli amici non ti voglio vedere lui fu molto contento io lo stesso lo baciai e lui mi bacio ed andammo con la nostra santa fiaca diretti a casa.
Ma nel camminando si abbiamo fermati su una calle vicino all’Ufficio di S. Samuele la eravamo molto contenti tutta la sera fu piena di baci e di allegria eravamo molto contenti che non volevamo più lasciarci - Andavamo (parola cancellata) Arrivati quasi a casa ancora un bacio e un saluto e ci abbiamo lasciati.
Ecco la mia più bella giornata che passai – ma più bella fu stata la sera.
Giovannina