14/2/1944 (Bepi a Nina)
Mia adorata Nina
Eccomi che arrivo a te in un nuovo giorno di mallattia, per prima cosa voglio ringraziarti della bella giornata ieri in tua compagnia.
Da ieri non ho più avuto febbre, e devo dirti che ormai comincio molto ad annoiarmi di rimanere al letto, ma credo domani di poter alzarmi, e vorrà dire certo che io rimarrò sempre a casa, e se verrà il dottore dirò sempre che mi ero appena alzato e cercherò di farmi dare ancora un paio di giorni dove poi farò come ti dissi ieri a voce.
Ieri sera appena mi hai lasciato, ho cenato e poi dormii fino alla mattina.
La mattinata mi è passata un po’ presto perché trovai alcuni libri dove me la passai leggendo e guardando le figurine, e senza accorgermi arrivò l’ora di scriverti questa mia breve letterina.
Questo per mè dev’essere una penitenza molto grave, per non poterti vedere per diversi giorni, ma spero che il dottore venga presto perché pre dirti la verità piuttosto di rimanere molto al letto preferisco accompagnarti non una volta ma cento volte.
Ma per abbreviare e terminare questa lettera sai che ti dico? Che non vedo l’ora di poter stringerti tra le mie braccia e baciandoti profondamente. E con questo chiudo la lettera inviandoti tutti i miei pensieri.
Mi sono dimenticato di dirti, che ho ritrovato il fazzoletto ma che però te lo riporto io non appena sarò libero di venirti a prendere al lavoro, perché voglio tenerlo per pensare a te più facilmente.
Io sai ti penso e faccio finta di essere sempre assieme a t, e col pensiero ti sono sempre vicino perché ti amo e ti desidero mia per la vita. Sperando che tu faccia altrettanto, ti invio i miei più sinceri saluti e infiniti baci, da chi ti ama Tuo per la vita
Beppi
Scusa il mal scritto
Ho chiuso la lettera con tanti Baci
Bepi
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